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Giornata mondiale dell’Autismo

02.01.0007.A-13-04-12_LancioAutismo-7Domani 02 Aprile si celebra la “Giornata mondiale dell’Autismo”. Questa è una sindrome poco conosciuta ma che è in costante aumento e, a tutt’oggi, si stima che colpisca 1 bambino su 100. Nonostante l’Autismo coinvolga, solo in Italia, 400 mila famiglie, la nostra società sembra cieca e non fornisce tutela a chi è colpito da questa terribile sindrome.

L’Autismo è un disturbo che interessa la funzione cerebrale e che porta colui che ne è affetto ad una marcata diminuzione dell’integrazione sociale e della comunicazione. Si manifesta intorno ai 3 anni d’età e con una incidenza maggiore fra i maschi piuttosto che fra le femmine.

Spesso i genitori si rivolgono inizialmente al medico per un sospetto di cecità o di sordità quando notano quei comportamenti che fanno apparire i loro bambini come incapsulati in una fortezza vuota. I segnali d’allarme sono la difficoltà a relazionarsi con gli altri, la tendenza a ridere o sorridere senza motivo, l’assenza di sguardo verso la persona che sta parlando, il far roteare in continuazione gli oggetti ma anche la ripetizione ossessiva di parole. Spesso sostituite da gesti.

 

Come si può affrontare una sindrome così devastante? Non vi sono molte terapie ma sicuramente un grosso aiuto, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità,  viene dall’applicazione della cosiddetta Aba (Applied Bahaviour Intervention). Essa consiste in una serie di programmi comportamentali intensivi, da 20 a 40 ore settimanali, rivolti a bambini di età prescolare. A stimolare i bambini sono i genitori in presenza di professionisti specializzati.

 

Molte terapie alternative, come l’Ippoterapia, la musicoterapia, l’uso di strumenti comunicativi come il computer, trovano un largo uso nell’affrontare l’Autismo ma esse non sono riconosciute dal mondo scientifico che spesso appare rigido. In realtà nessuna terapia porta alla soluzione di questa patologia, ma ottimi risultati di contenimento dei suoi effetti, si sono obiettivamente ottenuti.

 

Il futuro dell’Autismo potrebbe migliorare ed altre terapie potrebbero essere individuate grazie alla ricerca, soprattutto in campo genetico.

Rimane il fatto che ancora troppo poco si fa per sostenere ed affiancare coloro che vivono e convivono con questa sindrome.

 

Speriamo che, oltre gli esiti positivi di nuove ricerche genetiche, il futuro dell’Autismo veda una società che si dimostri civile ed affronti unita una problematica in costante aumento e di interesse comune.

 

dott. M. Cristina Raga

Fonte immagine: www.auxilia-onlus.it

Perchè scrivere?

C’è chi tiene diari, piccoli contenitori di speranze e forse di lacrime. O semina appunti su qualunque pagina o foglietto che capita a tiro. Molti scrivono poesie, addentrandosi nel difficile percorso di parole senza rime, di immagini spoglie, di piccoli monologhi ermetici. Qualcuno si lancia in progetti complessi, come racconti o addirittura romanzi e opere teatrali.

Affidare il proprio pensiero alla parola scritta è un’azione liberatoria e gratificante. Permette di dare voce a pensieri nascosti, a desideri inespressi, ma anche a fissare ricordi ed esperienze come in un’indelebile fotografia. Stimola la ricerca delle parole, arricchisce.

Ma come fare quando si vorrebbe, ma manca qualcosa, non sappiamo come usare questo strumento o mancano idee concrete su come scrivere, come impostare i propri testi, come riempire i vuoti e la mancanza di ispirazione? Magari l’idea c’è, ma non troviamo il modo di esprimerla?

La scrittura: un mondo affascinante e sterminato, ma anche legato alla natura di chi la produce, al suo contesto, alla sua appartenenza e cultura: sembra impossibile stabilire principi validi per tutti. Talvolta regole per la creazione di un’opera d’arte sono state fissate, riorganizzate e riformulate nei secoli.

Ma può chiunque di noi tentare quest’avventura? O solo a chi possiede un vero talento riconosciuto è permesso di scrivere, pubblicare (e avere successo)?

Scrivere è un piacere personale, per leggersi, per soddisfazione.

E allora lanciamoci in quest’impresa! Proviamo!

Intanto sfatiamo dei miti: anche i grandi scrittori affermati hanno le loro difficoltà, momenti bui, la crisi della pagina bianca!

Qualcuno sa che Hemingway riscrisse diciannove volte l’ultimo capitolo di “Addio alle armi”?

Negli ultimi anni si sono diffusi ovunque diversi tipi di corsi di scrittura “creativa”, nati nelle Università americane e inglesi già negli anni novanta. In Italia non ci sono solo costose scuole di scrittura, ma ormai esistono molte proposte (in molte città persino organizzate dalle Università della Terza Età), che permettono di avvicinarsi ai primi rudimenti, osservare, correggere, rifare, cercare soluzioni, scoprire il senso quanto abbiamo voglia di raccontare. Si trovano anche piccoli manuali e pubblicazioni con molti suggerimenti utili.

Ognuno di noi ha molto materiale da narrare, della sua interiorità, ma anche dall’osservazione della sua vita e di quelle degli altri. E, non dimentichiamo, la lettura di romanzi e opere di scrittori, contemporanei o classici, un prezioso mondo di riferimento.

 

Ornella Cerutti

Impatto!!!

Sabato 1 febbraio a Quincinetto, con la prima seduta di CORE TRAINING è
partito il programma di lavoro TRIATHLON PER LA MENTE.
Alla lezione hanno partecipato una quindicina di ATLETI (bene, anzi molto
bene) e devo dire che fin dai primi esercizi proposti una cosa appariva
evidente: la fame, la sete e la voglia di cercare negli esercizi proposti un
pò di benessere psicofisico.
Siamo partiti con l’eseguire alcuni esercizi di scioltezza e mobilizzazione
per il capo, le spalle, il tronco  per poi passare agli arti inferiori. La
facilità delle esercitazioni offriva a tutti la possibilità di esprimersi al
meglio e così è stato.
Prima dei saluti, un pò di stretching per poi concludere con la promessa di
rivederci sabato 22 FEBBRAIO sempre in quel di Quincinetto.
Il sorriso sul volto delle persone presenti (ATLETI ed accompagnatori) Ci ha
gratificato molto e non può che essere il miglior modo per far capire a
tutti Noi, e non solo, che forse forse siamo sulla strada buona.
Un arrivederci a presto e mi raccomando. CERVELLO SEMPRE ACCESO!!!!!!!!
BRUNO

Correre la maratona

arrivare insieme...

arrivare insieme…

Domenica ho passato un’oretta ad osservare l’arrivo della maratona di Milano a 100mt dal traguardo, una magnifica giornata di sole che illuminava il volto provato di chi stava per tagliare il traguardo. Sarei rimasto li in eterno a drogarmi di vita, delle emozioni che leggevo nei volti di quelle persone, nella enorme soddisfazione di chi riesce a portare a termine con la fatica della costanza una grande avventura come la maratona. Ed e’ stato bellissimo osservare imbarazzato chi pur non potendo vedere concludeva la gara insieme al compagno legati da un’esile cordina, chi senza le gambe ma con un sorriso senza fine mi passava davanti facendo diventare la mia pubalgia come una goccia nell’oceano, chi piangeva indicando il cielo ricordando qualcuno che non c’e più o chi più semplicemente stringeva i denti perché le fatiche della vita in quei ultimi 195 metri sembrano per un attimo svanire.

Mi sono perso in voi e quando tocchera’ di nuovo a me guardero’ tutti negli occhi come a dire grazie.
Simone Pozzo