Category Archives: Mente e Corpo

“AUSER e CENTRO AIDE”

Da parecchio tempo la comunità medico-scientifica sta mettendo l’accento sull’importanza della prevenzione primaria e secondaria per favorire il “BEN-ESSERE” durante la terza età.

Invecchiare BENE è fondamentale per continuare a garantirci una qualità di vita.

foto auser-aide

Per questo motivo l’Associazione AUSER ARGENTO VIVO ed il CENTRO AIDE hanno deciso di organizzare sabato 16 gennaio 2016 un incontro formativo/informativo su “Buoni propositi, strategie, risorse utili per invecchiare bene”.

Tutti i relatori offriranno la loro esperienza per spiegare il mantenimento del benessere dell’anziano, al centro dell’impegno dell’individuo, della famiglia e della società.

L’incontro, aperto a tutti, si terrà alle ore 10.00 presso la sede dell’AUSER di Ivrea in via Arduino, 109.

Vi aspettiamo numerosi!!!

Dott.ssa M.Cristina Raga

“Para…Cadute: un successo!!!”

_ROF4134

Sabato 13 giugno si è conclusa la prima stagione del Corso “Para…Cadute” e, dopo sei mesi, è tempo di bilanci.

Il corso, nato per insegnare a prevenire le cadute nell’anziano, ha assunto mano a mano risvolti ben più ampi, fino ad inglobare nel proprio bacino d’utenza anche i più giovani. Infatti, se nelle persone avanti con gli anni un buon equilibrio, una buona deambulazione, una buona tonicità muscolare e una buona reattività diventano fondamentali nel prevenire le cadute (causa a loro volta di conseguenze più o meno gravi, quali distorsioni e rottura del femore), sicuramente avere un buon equilibrio fisico migliora la vita anche alle persone meno anziane, in quanto è utile al fine di un corretto ed efficace funzionamento dell’organismo, a qualsiasi età.

Il Corso “Para…Cadute”, lavorando sul core (cioè il nucleo funzionale del corpo compreso tra le spalle e le pelvi) attraverso una serie di esercizi ben specifici, va a migliorare notevolmente la coordinazione, l’equilibrio e la forza dei nostri atleti, stimolando anche di conseguenza la loro attività cognitiva e le loro abilità mnemoniche.

E’ come se i muscoli diventassero più intelligenti, il corpo più reattivo, ottenendo una maggiore stabilità funzionale ed un miglior controllo neuromuscolare.

I risultati ottenuti sono sorprendenti: i partecipanti al corso sono migliorati considerevolmente sotto l’aspetto dell’elasticità muscolare, della mobilità articolare, dell’equilibrio, della coordinazione e della capacità di concentrazione ed autovalutazione. La nostra soddisfazione è enorme nel rilevare questi benefici e nell’osservare che essi hanno rafforzato la sicurezza e l’autostima in ognuno di loro, a prescindere dall’età. Inoltre, è con molto piacere che abbiamo constatato il formarsi di un vero e proprio gruppo, che ha facilitato il superamento dell’imbarazzo iniziale ed ha coadiuvato l’interazione. Al Corso “Para…Cadute” si respira un bel clima di solidarietà, ci si aiuta vicendevolmente, ci si relaziona con gli altri, si scherza…e, ovviamente, si lavora sodo!!

Rinnoviamo i complimenti e i ringraziamenti a tutto il gruppo per l’impegno e la costanza che hanno mostrato e, sull’onda del loro (e del nostro!) entusiasmo, allarghiamo l’invito a chiunque voglia partecipare…per imparare a NON CADERE!

Buone vacanze e arrivederci al 5 settembre 2015!

Prof. Bruno Bettagno e Dott.ssa Alessia Cenzato

Poesia = linguaggio emotivo

 

Dal greco poiesis, che appunto significa “creazione”, la poesia è una forma d’arte molto vicina alla musica che riesce a trasmettere in modo più profondo, evocativo e penetrante quello che la discorsività della prosa tante volte non riesce a catturare.

La forte carica emotiva che riesce ad evocare può solo essere espressione di uno “stato interiore” vissuto con tale intensità che non può più “contenersi” in un corpo o nella mente.

Sempre più spesso i giovani utilizzano la poesia per esprimere riflessioni, disagi interiori, stati d’animo relativi a situazioni famigliari, scolastiche, affettive che stanno vivendo.

Qui di seguito…..

 

“LEGAMI” 

Legami effimeri, come l’aurora,

Legami che crediamo durare una vita, ma che impietosamente si spezzano quando vita c’è ancora.

Legami costruiti, ricercati e ostentati, ma quanto davvero sentiti?

Legami nascosti, profondi e gelosamente nel cuore custoditi.

Legami di comodo, legami di sopravvivenza,

Legami invidiabili, ma solo all’apparenza.

Legami con fatica conquistati, sudati e finalmente completi,

come una medaglia vinta dall’ultimo degli atleti.

Legami sanciti con una fede al dito ed una vita in grembo,

legami non scritti, estremi e sottili come un lembo.

Legami rafforzati dal dolore,

legami distrutti dall’amore.

Legami ostacolati dal tempo e dalle tempeste,

legami che si perdono, come bambini nelle foreste.

Legami indissolubili, destinati ad essere,

eterni, come Penelope e la sua tela da tessere.

Legami che non si possono spiegare, come il nostro,

legami che ogni giorno devono affrontare il proprio mostro.

Legami legati da una forza superiore, o semplicemente interiore.

Legami che ti danno la spinta per sentirti migliore.

Legami che ti mischiano la pelle, l’anima e le ossa,

legami che si scavano da soli la propria fossa.

Scegli, AMORE, a quale di questi legami apparteniamo,

purchessia, al fondo del tuo braccio, troverai sempre la mia mano.

 

Alessia C.

 


Ecco com’è la profondità emotiva espressa!

Dott. MCristina Raga

Corso “Para…cadute” a Quincinetto

LOCANDINA

Visto il successo riscontrato dal Corso Para…cadute in questi mesi, il Centro AIDE, grazie alla disponibilità del Comune di Quincinetto, ha deciso di riproporne la presentazione al fine di far conoscere quanto il Core-Stability possa migliorare l’equilibrio, l’attività cognitiva e le abilità mnemoniche in ogni persona.

Spesso si sente parlare della necessità di condurre una vita sana, di fare attività fisica e di mantenersi in forma, ma non tanto spesso si è sentito parlare di quanto “avere un buon equilibrio fisico” possa essere utile al buon funzionamento dell’organismo.

L’intento di questa serata è proprio quello di portare l’attenzione su questo tema per aumentare la consapevolezza di un’attività preventiva dell’invecchiamento anche in altri settori.

Vi aspettiamo!

Prof. Bruno Bettagno

“Io ti aiuto!”

Cri - 04 LdNon  sempre per i bambini ed i ragazzi dei nostri giorni è facile comunicare le loro ansie, preoccupazioni, piccoli e grandi problemi, perché purtroppo paure, insicurezze, incapacità espressiva possono bloccarli.

Per quanto genitori ed insegnanti cerchino di creare con loro un clima di fiducia e di disponibilità sembra che sia più facile parlarne con un estraneo che può essere l’amico, il vicino di banco o uno specialista del settore.

Conoscendo molto bene questa situazione, il Centro AIDE, grazie alla disponibilità delle scuole medie di Settimo Vittone e Borgofranco, ha aperto da alcuni mesi tutti i martedì mattina, a titolo gratuito, uno sportello d’ascolto presso le suddette scuole chiamando l’iniziativa “IO TI AIUTO!”

Non ci aspettavamo un successo di tale portata!!!

Non solo i ragazzi hanno dimostrato fin da subito interesse e partecipazione, ma hanno preso molto seriamente l’iniziativa proponendoci loro stessi di tenere anche delle conferenze informative su temi che a loro stanno molto a cuore (salute, comunicazione efficace, strategie di reazione ad atti di bullismo, ecc.).

Noi cerchiamo di dare a loro il nostro sostegno e loro in cambio ci stanno “parlando” dei ragazzi di oggi, ci permettono di entrare a conoscere il loro mondo che purtroppo cambia troppo in fretta.

Grazie ragazzi!!

Dott.ssa MCristina Raga

 

 

 

Grande successo del Corso Para…cadute!!!

Cadute - 019

La sera del 5 dicembre 2014, grazie alla disponibilità del Dott. Bernardino Debernardi, Direttore della Geriatria Postacuzie di Biella, del Dott. Vito Marinoni, della Dott.ssa Paola Bertone, del Sig. Franco Ferlisi  è iniziata per noi del Centro AIDE una nuova bella “sfida” nel campo della “prevenzione” con la presentazione del Corso “Para…Cadute”, ossia di un corso specificamente studiato per insegnare a prevenire le cadute nell’anziano.

La perdita dell’equilibrio, con conseguenti problemi di deambulazione, ma soprattutto di reattività di fronte ad eventuali ostacoli, può essere spesso nelle persone avanti con gli anni la causa di gravi cadute con spiacevoli conseguenze (rottura del femore, distorsioni, ecc…)

Ecco perchè diventa importante mantenersi ALLENATI!!

Cadute - 030

Arrivati ormai alla nona lezione, posso dire con grande piacere che i risultati si stanno vedendo!

Rispettando ovviamente i canoni della disciplina, siamo all’inizio partiti con esercitazioni dal livello di difficoltà non molto elevato per poi proseguire con esercizi non solo più impegnativi dal punto di vista dell’equilibrio, ma anche della coordinazione.

In rapida sequenza: andature, appoggi su piani instabili, scalette orizzontali, slanci in equilibrio precario, ecc…

core-stability 1

 

I benefici che i nostri atleti stanno riscontrando non accrescono solo la loro sicurezza, ma anche l’entusiasmo e l’autostima.

Non mi resta altro che fare i complimenti a tutto il gruppo per l’impegno che ci sta mettendo e sperare che i benefici di cui loro sono testimoni possano indurre molte altre persone a partecipare superando la difficoltà…. dell’imbarazzo!!

A presto!!!

Prof. Bruno Bettagno

Concetto di malattia per Edward Bach

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-9Secondo Bach la malattia all’origine non è un disturbo a livello fisico, bensì il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e i desideri del cuore, a un livello più sottile. Tale squilibrio, alla lunga inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta a occuparsi in quanto le causa dolore. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute.

Bach sostiene che a presiedere ogni disturbo fisico vi siano paure, preferenze personali ed emozioni. Esattamente un’emozione negativa è all’origine di ogni disturbo psicosomatico: guarendo la mente, il corpo seguirà.

Sulla base di tali principi Bach identificò trentotto rimedi floreali, corrispondenti ad altrettanti tipi di emozione, la cui «energia» entra in vibrazione con l’energia umana ed è in grado trasformare l’emozione negativa nel suo tratto positivo. Lungi dall’«eliminare» l’emozione, la terapia si propone di «trasformarla» al fine di rendere migliore e più «armonico» il soggetto.

A titolo d’esempio, una persona egocentrica e a tratti egoista, trattata secondo la terapia di Bach sarebbe in grado di rendersi conto che una parte di sé è capace di dedicarsi agli altri con generosità, sì da ripristinare lo «stato armonico» tra mente e cuore, ed eliminando il sintomo fisico di malessere.

dott.ssa Elisa Moro

 

Chi era Edward Bach

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-3Edward Bach nacque il 24 settembre 1886, nel Galles, di cui la sua famiglia era originaria. Fin da giovane amava interessarsi alla natura e mostrava la sua forte sensibilità di fronte alla sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a laurearsi presso l’Università di Birmingham.

Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la sofferenza quotidianamente, si accorse però, che la medicina “ufficiale” allopatica non riusciva ad andare oltre l’aspetto sintomatico del problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e mai verso il malato.

Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in maniera diversa dall’altro di fronte al problema. Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo all’aspetto della tossiemia intestinale.

Nel 1917 a causa di un’emorragia, fu operato urgentemente con successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un ideale nella vita siano migliori di qualunque cura, tanto che non ne fece alcuna.

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-4Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull’individuo, semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a lavorare ai suoi interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini omeopatici) che tutt’oggi sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò che ad ogni gruppo dei nosodi, si poteva ricollegare un tipo di personalità, iniziò così a prescriverli in base a questa sua osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo. Ma anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più naturali, pensò che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi (ottenuti, invece, da batteri intestinali).

Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles. Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.

E come un vecchio erborista sentì, provando e riprovando, che alcune piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d’animo umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante velenose e di quelle coltivate.

Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o l’immersione nell’acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 “guaritori”, così come furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.

Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.

Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a chiunque di imparare il suo metodo (anche a non medici), tanto che per questo fu accusato molte volte dalla classe medica. Per tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e al termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall’Ordine dei Medici e di voler essere considerato solo un erborista.

Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa la sua missione su questa terra.

dott.ssa Elisa Moro

 

STAR BENE PATTINANDO…….

imagesE’ una delle attività preferite dai bambini; credo non esista una sola persona al mondo che non abbia mai messo ai piedi un paio di pattini….sarà la sensazione di poter andare più veloci, come se ai piedi ci fosse un piccolo motore che ti consente di correre ma senza fare troppa fatica….chi lo sa…sta di fatto che suscitano da sempre un grande interesse tra grandi e piccini.

Forse non tutti sanno che con i pattini a rotelle ai piedi si può anche fare sport vero:  la maggior parte delle persone collega la parola “pattini” al ghiaccio o alle evoluzioni coreografiche dell’artistico ma in pochi, purtroppo, sanno che si può fare dello sport sano, ecologico e, soprattutto, divertente anche con le rotelle ai piedi……….

Sono nell’ambiente del pattinaggio corsa da circa 8 anni, da quando i miei 2 figli mi hanno chiesto di iscriverli a un corso dove avrebbero potuto imparare a migliorare la pattinata, visto che utilizzavano già i rollerblade da autodidatti…….e da lì è iniziata la nostra avventura……..ho scoperto un mondo che non credevo esistesse, fatto di tanta gente che pratica questo sport con una passione a volte oserei dire….commovente, considerando che si tratta di uno sport “povero”, dove vincere una gara significa portare a casa magari un salame, o una maglietta….per i più piccoli qualche caramella….dove se hai la capacità e la bravura da meritarti una convocazione in Nazionale e vinci magari anche un titolo italiano o addirittura europeo o mondiale, porti a casa non una medaglia d’oro o di qualche altro metallo pregiato, ma un semplice fac simile…..questo per dire che dietro alle quinte di questo mondo non ci sono interessi economici tali da invogliare le persone a praticare ma solo passione, pura e semplice passione.

I miei figli, col tempo, hanno iniziato l’attività agonistica, volendo si comincia a gareggiare dagli 8 anni in su e mentre uno, crescendo, ha poi dirottato la sua attenzione verso altri sport, l’altra continua tuttora con la stessa voglia di giocare e di divertirsi dei primi giorni.

Credo sia uno sport molto educativo e utile nell’età evolutiva, per diversi motivi:

  • I bambini imparano a giocare in gruppo e a rispettarsi l’un l’altro, perché devono imparare anche a stare attenti a non ostacolare i compagni, va da sé che, soprattutto quando sono molto piccoli, le cadute e relative sbucciature sono all’ordine del giorno……..ma si rialzano subito con facilità e una rinnovata grinta, soprattutto perché stando in gruppo non vogliono sfigurare di fronte agli altri….e nel mentre imparano a non piangersi addosso……
  • Col tempo, quando cominciano a fare agonismo, vengono inseriti all’interno della squadra, che è composta da atleti di tutte le età, dai bambini di 8 anni fino ad arrivare ad atleti che di anni ne hanno magari 25 o più e che fanno i salti mortali per riuscire a ritagliarsi il tempo per partecipare alle sedute di allenamento……si allenano tutti insieme, maschi e femmine, ovviamente con modalità e carichi diversi…..ma lo stare tutti insieme è di fondamentale importanza per i piccoli e non solo per loro….imparano dai più grandi che a loro volta si comportano da vere “chiocce”, dando loro l’esempio e insegnando loro con pazienza tutti i “segreti” per diventare campioni….i bambini vivono tutto questo come uno stimolo per fare sempre meglio….è bello vedere che nello stesso gruppo si allenano il bambino appena inserito nel gruppo agonistico e il giovane che magari è appena tornato vincitore da un campionato europeo o mondiale….si crea davvero una bella amalgama…..
  • Il fatto che si allenino insieme maschi e femmine è molto importante. In quasi tutti gli sport esistono le squadre maschili e femminili, qui no, sono tutti insieme e crescendo si formano poi dei bei gruppi di amici, soprattutto tra  ragazzi vicini di età, che si frequentano poi regolarmente anche fuori dall’ambito sportivo; forse questa è una delle ragioni per cui non mollano questo sport, perché gli da modo di stare anche in compagnia di persone dell’altro sesso e da una certa età in poi questo è fondamentale……
  • Alle gare possono partecipare tutti gli atleti, dal campione super medagliato al ragazzino che non ha tutto questo gran talento… ma non importa……le gare sono quasi tutte individuali e quindi ognuno di essi ha modo di misurarsi soprattutto con se stesso per vedere se di volta in volta ha migliorato la propria prestazione o meno e anche se non si vince una medaglia va bene lo stesso…..quel che conta è dare il proprio contributo alla squadra che, grazie all’apporto di tutti i suoi atleti, magari riesce anche a vincere qualche bel trofeo…..e ci si sente utili…..

Paola Cerutto

 

Per info

ASD PATTINATORI SAN MAURO

www.pattinatorisanmauro.it

pattinatori.sanmauro@libero.it

 

Come agiscono i Fiori di Bach

FioriBachIl campo su cui maggiormente agiscono i Fiori di Bach è quello dell’emotività e degli stati d’animo, ma certamente come la medicina psicosomatica insegna, la mente non è staccata dal corpo, e ciò che si mostra a livello mentale, ha un significato ed un’influenza anche sul piano fisico.

I segnali che le emozioni danno, sono solo dei segnali precedenti a quelli del corpo, vale a dire i sintomi fisici, perciò osservando e conoscendo l’aspetto emotivo e mentale si può correggere anche ciò che succede nel fisico.

Alla base della floriterapia di Bach è il principio secondo il quale, nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione soltanto le sue emozioni e la sua personalità, le quali determinerebbero il sintomo manifesto nel fisico: il singolo fiore sarebbe in grado di dare il via al processo di trasformazione dell’emozione negativa nel suo tratto positivo, con una conseguente scomparsa del sintomo fisico, essendo quest’ultimo ritenuto il disturbo finale di un disagio originatosi a un altro livello, molto più profondo.

Per informazione s’intende un messaggio vibrazionale positivo. Non è un concetto di principi attivi presenti nel fiore da un punto di vista chimico – fisico, ma piuttosto di principi energetici che ogni pianta possiede. I “semplici”, vecchi erboristi dei secoli passati, si basavano proprio sulla forma, sul colore e sulle particolarità di ogni pianta per capire il campo di utilizzo. All’epoca non esistevano laboratori per la ricerca di elementi e sostanze presenti nella pianta, allora l’intuito e la capacità di entrare in contatto con la natura stessa della pianta permettevano di capire a cosa poteva essere utile. Le proprietà delle erbe tramandate dai “semplici” sono poi state confermate dagli attuali studi scientifici.

dott.ssa Elisa Moro