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AIDE DA INIZIO A DUE LABORATORI

imagesIl Team AIDE instancabile e sempre al lavoro apre le porte alle attività pratiche di laboratorio.

Vengono denominati “Laboratori” le sessioni di lavoro via via focalizzati su un ambito: memoria, aree cognitive, reminescenza, ecc., tutti finalizzati a stimolare le funzioni residue con l’obiettivo di rallentare il processo degenerativo.

Importante rilevare che durante l’esecuzione dei laboratori i partecipanti sono soggetti attivi della propria riabilitazione perché stimolati ad applicare nella loro quotidianità le strategie suggerite durante i laboratori stessi.

Il fatto di lavorare in gruppo non è scelta casuale ma finalizzata ad aumentare il beneficio terapeutico del laboratorio.

Il mese di novembre è protagonista dunque dell’avvio di ben due laboratori: il “Laboratorio della Memoria” ed il “Core Training”.

Il Core Training è un’attività che viene proposta a tutti coloro che sono seguiti dal Centro AIDE.

I partecipanti al “Laboratorio della Memoria”, vengono invece scelti in base agli esiti dei test atti ad una diagnosi precoce della malattia. Questi ultimi vengono eseguiti presso il Centro AIDE e permettono di stabilire se vi sia o meno una degenerazione cognitiva, quali aree sono colpite e quali dunque gli ambiti su cui lavorare per rallentare il processo degenerativo.

_ROF4313Il “Core Training” è una scienza motoria che ha come scopo quello di lavorare sul NUCLEO (Core) FUNZIONALE del CORPO, ovvero l’apparato muscolo-scheletrico compreso tra le spalle e le pelvi, permettendo così di ottenere maggiore stabilità funzionale ed un buon controllo neuromuscolare.

Tra i benefici del Core Training riscontriamo: miglioramento dell’elasticità muscolare e del- la mobilità articolare, miglioramento dell’equilibrio e delle abilità motorie e miglioramento delle capacità di concentrazione ed autovalutazione.

Di seguito le informazioni necessarie per partecipare al Laboratorio della Memoria ed all’attività di Core Training:

Laboratorio della Memoria:

a partire da LUNEDI’ 3 NOVEMBRE 2014 dalle h.10.00 alle h.12.00 tutti i lunedì mattina. Sede del Laboratorio la Ex-Comunità Montana di Settimo Vittone;

Attività di Core Training:

a partire da MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE 2014 dalle h.15.30 alle h.16.30 tutti i mercoledì pomeriggio. Sede dell’attività la Ex-Comunità Montana di Settimo Vittone;

l’attività verrà proposta anche ad Ivrea nella giornata di sabato pomeriggio presso la Palestra ASD Nuova Kinesit – Via F.lli Rosselli n.11 (Tel. 0125.44327).

Per ulteriori informazioni e chiarimenti non esitate a contattarci:

Centro AIDE

Corso Massimo d’Azeglio n.5 – IVREA (To)

Tel. 0125 627295

Cell. 335 5488027

info@centroaide.it

www.centroaide.it

dott.ssa Elisa Moro

10 Settembre ore 20.30… serata informativa dell’equipe AIDE a Settimo Vittone

©-LOCANDINA“Alzheimer e Demenza Senile: da malattia a fenomeno sociale”

 L’equipe AIDE torna sul campo proponendo due serate informative di approfondimento sul Morbo di Alzheimer e la Demenza Senile.

La prima serata avrà luogo mercoledì prossimo, 10 settembre, alle ore 20.30 presso la Sala Consiglio del Comune di Settimo Vittone (To).

La serata verrà dedicata ad illustrare la sintomatologia, la modalità d’insorgenza, l’eziologia di tali patologie.

Interverranno:

• Dott. Piersandro Bertoldo, medico di medicina generale

• Dott.ssa Paola Bertone, geriatra

• Dott.ssa M. Cristina Raga, psicopedagogista responsabile Centro AIDE

• Dott.ssa Elisa Moro, psicoterapeuta nutrizionista

•Dott. Massimo Giugler, psicologo conduttore gruppi A.M.A.

• Prof. Bruno Bettagno, chinesiologo esperto in ginnastica rieducativo-motoria e Core-Training

• Luisa Danieli, formatrice e leader dello Yoga della Risata

• Dott.ssa Cristina Zoppo, musico-terapista

•Artista Galliano Gallo, laboratorio di arte-terapia

Molti quindi gli interventi proposti, diversi i professionisti, ognuno capace di dare il suo apporto per  migliorare la conoscenza di un fenomeno in così grande aumento.

Malattie invalidanti per chi ne è colpito e per chi è al suo fianco. Difficile capire, difficile gestire le emozioni in un quotidiano sconvolgimento che sfugge ogni controllo.

C’è una frase che racchiude il senso di questo ritrovarsi a parlare insieme:

“Le strade per raggiungere l’interiorità di ogni essere umano sono infinite, l’importante è conservare la forza di percorrerle.”

Noi lavoriamo ogni giorno per sostenere le famiglie a mantenere la forza e per diagnosticare il più precocemente possibile l’insorgere di queste malattie.

Crediamo anche che la conoscenza sia il primo passo verso il prendere coscienza e quindi verso la possibilità di chiedere e ricevere il giusto aiuto.

Per questo vi aspettiamo numerosi, solo insieme a voi possiamo far si che mai accada più di dimenticare chi dimentica.

In allegato trovate il volantino pubblicitario delle due serate.

Per altre informazioni:

Centro AIDE

Corso Massimo d’Azeglio 5

10015 IVREA (To)

Tel. 0125 627295

Cell. 335 5488027

info@centroaide.it

www.centroaide.it

dott.ssa Elisa Moro

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“Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”

Lo-strano-caso-del-cane-ucciso-a-mezzanotte-Oggi parliamo di un libro particolare, anzi un giallo particolare. Il titolo è: “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, scritto e interpretato dallo scrittore Mark Haddon e tradotto da Paola Novarese.

Mark Haddon riesce straordinariamente a interpretare i comportamenti ed i pensieri del quindicenne Christopher Boone, ragazzo che soffre della sindrome di Asperger, una forma di autismo.

Christopher è molto chiuso all’esterno con il mondo. Non capisce e non riesce interpretare le espressioni facciali di una persona o una battuta fatta, odia il giallo ed il marrone ma adora il rosso, non gli piace quando un cibo sta a contatto con un altro, non riesce a giocare o a concentrarsi se ha poco tempo o troppa fretta, urla se è arrabbiato, non gli piace essere toccato, ma soprattutto… adora e ama i cani.

Proprio per questo l’abile autore Mark Haddon ha deciso di raccontare questa storia.

Ora vi svelerò l’inizio di questo fantastico libro.

Nelle prime due pagine viene raccontata l’uccisione di un cane, che per Christopher era diventato particolare per un semplice e spiacevole motivo: era morto. Esso si chiamava Wellington ed era il cane della vicina di Christopher, la signora Shears.

Christopher, come abbiamo detto prima, ama i cani, e quindi anche Wellington, ma Wellington non era morto di vecchiaia o per qualche problema fisico, ma perché l’aveva ucciso qualcuno e Christopher sentiva il bisogno di scoprire chi ha ucciso Wellington, ma non sa cosa lo attende! Nella terza e quarta pagina, Christopher racconta delle sue conoscenze apprese a scuola con Siob Han, la sua insegnante di sostegno. Lui non lavorava in una classe con tutti gli altri suoi compagni, ma lavorava esternamente, in un’aula a parte perché a Christopher non piace la confusione ma soprattutto stare in un luogo chiuso con molte persone.

Christopher si è creato un suo mondo senza uscirne mai. In questo suo mondo si comporta in modo particolare: è molto preciso, sempre attento a tutti i dettagli, non si fa mai sfuggire niente, proprio come l’abile investigatore Sherlock Holmes: l’eroe di misteri di Christopher.

Christopher è molto bravo in matematica, gli piacciono i numeri primi e risolvere misteri.

Vi consiglio di leggere questo fantastico libro perché se letto attentamente e con pazienza lo si potrà apprezzare ma soprattutto imparare quello che ha cercato di trasmettere, principalmente, questo libro. Esso infatti dimostra quanto alcune persone nate in un certo modo o con problemi sia mentali che fisici, che per altre possono essere stupide, sono anzi straordinariamente intelligenti.

Serena Voccia

MARATONA ALZHEIMER… INSIEME PER CANCELLARE IL SILENZIO

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DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 A CESENATICO

Manca ormai meno di un mese all’atteso appuntamento sportivo organizzato dall’Associazione Amici di Casa Insieme, con la gestione tecnica di Trail Romagna. III edizione della MARATONA ALZHEIMER. La gara, inserita nei calendari nazionali FIDAL e UISP (in cui figura Campionato Nazionale Maratona), si disputerà domenica 21 settembre 2014, con partenza da Mercato Saraceno e arrivo a Cesenatico presso il Parco di Levante.

Cos’è Maratona Alzheimer

L’Associazione Amici di Casa Insieme ha ideato un grande evento sportivo-solidale: la Maratona Alzheimer. La suggestione è nata cogliendo un aspetto comune tra i malati di Alzheimer e i maratoneti: i malati che presentano “wandering” camminano senza una meta precisa alla ricerca di un luogo dal quale trarre benessere, viceversa, i maratoneti trovano il loro benessere in modo consapevole attraverso la corsa.

Una vera Maratona dedicata all’Alzheimer, la prima a tracciare il suo percorso tra i paesaggi della Romagna collinare e marittima. La sola, nel territorio, a configurarsi come grande giornata di raccolta fondi solidale e a proporre distanze adatte ad ogni livello di preparazione. L’unica, infine, pensata per promuovere l’attività fisica come risposta efficace contro la malattia, come veicolo d’integrazione sociale per le persone affette da demenza.

Gli obiettivi della manifestazione sono molteplici: dar vita a un partecipato evento sportivo nel nostro territorio; offrire alla comunità un importante momento informativo sulla malattia di Alzheimer; realizzare nuove azioni per contrastare le problematiche connesse alla demenza e sostenere chi le vive in prima persona, contribuendo, nel tempo, alla costituzione di un fondo permanente per l’Alzheimer; portare avanti il progetto “A Tutto Tondo per l’Alzheimer”, che comprende i momenti ricreativi e di integrazione sociale del “Caffè Dolcini”, le attività artistiche praticate negli “Atelier di Arteterapia”, la condivisione della cucina e dei piaceri della tavola di “Convivium” e le numerose iniziative messe in campo per la formazione di volontari.

Maratona Alzheimer è inserita tra gli appuntamenti di punta della Settimana del Buon Vivere, rassegna nazionale sul benessere sostenibile, organizzata tutti gli anni da Legacoop Romagna. L’organizzatore tecnico dell’evento è Trail Romagna, associazione ravennate con una notevole esperienza nel campo delle competizioni solidali e nella valorizzazione del patrimonio naturalistico. Sono inoltre coinvolte oltre venti società sportive e realtà associative del territorio, in una rete organizzativa che rivela lo sforzo eccezionale messo in campo per la realizzazione dell’evento.

Alpino con maglia Maratona Alzheimer-2Per qualunque informazione:

Evento Maratona

Sito Web: www.maratonaalzheimer.it

Trail Romagna

Indirizzo:  Via Fiorita 12, 48121, Ravenna

Telefono: +39 338 5097841

Email: info@trailromagna.eu

Sito Web: www.trailromagna.eu

Amici di Casa Insieme

Indirizzo:  Via Giuseppe Garibaldi 3, 47025, Mercato Saraceno (Forlì-Cesena)

Telefono: +39 0547 691695

Email: amicidicasainsieme@gmail.com

Sito Web: www.amicidicasainsieme.it

 

Concetto di malattia per Edward Bach

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-9Secondo Bach la malattia all’origine non è un disturbo a livello fisico, bensì il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e i desideri del cuore, a un livello più sottile. Tale squilibrio, alla lunga inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta a occuparsi in quanto le causa dolore. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute.

Bach sostiene che a presiedere ogni disturbo fisico vi siano paure, preferenze personali ed emozioni. Esattamente un’emozione negativa è all’origine di ogni disturbo psicosomatico: guarendo la mente, il corpo seguirà.

Sulla base di tali principi Bach identificò trentotto rimedi floreali, corrispondenti ad altrettanti tipi di emozione, la cui «energia» entra in vibrazione con l’energia umana ed è in grado trasformare l’emozione negativa nel suo tratto positivo. Lungi dall’«eliminare» l’emozione, la terapia si propone di «trasformarla» al fine di rendere migliore e più «armonico» il soggetto.

A titolo d’esempio, una persona egocentrica e a tratti egoista, trattata secondo la terapia di Bach sarebbe in grado di rendersi conto che una parte di sé è capace di dedicarsi agli altri con generosità, sì da ripristinare lo «stato armonico» tra mente e cuore, ed eliminando il sintomo fisico di malessere.

dott.ssa Elisa Moro

 

Aperte le iscrizioni per il corso «Fiori di Bach & Aloe Vera»

imagesA Settembre parte il corso promosso e condotto dalla dott.ssa Elisa Moro: «Fiori di Bach & Aloe Vera».

Il corso di formazione propone le conoscenze necessarie ad utilizzare opportunamente questi rimedi, che costituiscono un aiuto efficace per comprendere le cause più intime del proprio disagio o malessere, fra ciò che l’individuo vive interiormente e ciò che manifesta.

I Fiori di Bach, facilitando il ripristino dell’equilibrio mente-corpo, generano, come diretta conseguenza, un aumento del benessere e un potenziamento della “forza di guarigione”.

Una parte del corso di formazione verrà dedicato all’associazione fra Aloe Vera e Fiori di Bach… un approfondimento dedicato ad uno dei più potenti veicolanti esistenti in natura, l’aloe. Esso infatti permette di massimizzare l’efficacia dei fiori oltre a dare tutti i benefici per cui è conosciuto ed utilizzato comunemente.

Il corso si divide in 4 giornate con cadenza mensile ed avrà sede presso il Centro AIDE di Ivrea sito in Via Massimo d’Azeglio n.5. La finalità del corso è di formare degli efficaci floriterapeuti così buona parte delle giornate di formazione verrà dedicata a delle prove pratiche.

Trovate tutti i dettagli circa contenuti e date nell’allegato che vi invito quindi a visionare.

Per quanto concerne la modalità di iscrizione contattare la dott.ssa Elisa Moro:

Cell.: 329 0832579

E-mail: elisa.moro6464@gmail.com

Vi saluto e sono sicura che passeremo insieme delle interessanti e belle ore insieme e vi anticipo che sono in progetto molti corsi e quindi molte occasioni per condividere interessi comuni. Un caro saluto a tutti.

dott.ssa Elisa Moro

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Rimini: Convegno Adolescenza

Slider1Nei giorni 24 e 25 Ottobre 2014 si terrà a Rimini presso il Palacongresso (Via della Fiera, 23) il primo convegno dal titolo:

“Supereroi Fragili. Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi”.

L’età preadolescenziale e adolescenziale sappiamo essere una fase particolarmente delicata dello sviluppo. Essa infatti è caratterizzata da rapide trasformazioni sul piano fisico, psicologico e relazionale. In tale periodo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, società, media, tecnologie e social network possono influenzare in modo importante la vita del ragazzo.

Oggetto del convegno quindi tutte le difficoltà adolescenziali ed il disagio che ne consegue, soffermandosi sulle possibili cause e sulle conseguenti reazioni e condotte comportamentali. Verrano distinte le problematiche “internalizzate”, riferite agli adolescenti in prima persona, e le problematiche “esternalizzate”, ossia quelle che preoccupano da vicino familiari e insegnanti.

Tra le prime rientrano ad esempio i disturbi alimentari, la depressione, i disturbi d’ansia, le condotte autolesionistiche e le dipendenze, mentre le seconde si riferiscono a tutti quei comportamenti che turbano gli equilibri familiari, scolastici e sociali e che costituiscono dei campanelli d’allarme per chi li osserva, pur non implicando necessariamente nell’adolescente la consapevolezza di una sofferenza.

Si forniranno inoltre indicazioni e suggerimenti operativi, con l’intento di stimolare una visione critica dei vari fenomeni, dei possibili interventi, senza trascurare l’importanza di una prevenzione corretta e tempestiva.

Il Convegno è strutturato in 2 sessioni plenarie e 14 workshop di approfondimento per un totale di 15 ore di formazione. L’opportunità di partecipare a più workshop permetterà ad ogni iscritto di costruire un percorso personalizzato in base alla propria professione, ai singoli interessi e agli specifici bisogni formativi.

I temi del convegno:

  • adolescenza;
  • bullismo e cyberbullismo;
  • vecchie e nuove dipendenze;
  • identità digitale;
  • autolesionismo;
  • disturbi del comportamento alimentare;
  • dispersione scolastica;
  • devianza;
  • sessualità;
  • identità in genere;
  • discriminazione ed esclusione.

Chi desiderasse iscriversi al convegno può cliccare sul seguente link: http://www.convegni.erickson.it/supereroifragili/costi_e_iscrizioni/

dott.ssa Elisa Moro

 

Chi era Edward Bach

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-3Edward Bach nacque il 24 settembre 1886, nel Galles, di cui la sua famiglia era originaria. Fin da giovane amava interessarsi alla natura e mostrava la sua forte sensibilità di fronte alla sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a laurearsi presso l’Università di Birmingham.

Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la sofferenza quotidianamente, si accorse però, che la medicina “ufficiale” allopatica non riusciva ad andare oltre l’aspetto sintomatico del problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e mai verso il malato.

Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo aveva con la malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in maniera diversa dall’altro di fronte al problema. Sempre meno contento dei risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in particolar modo all’aspetto della tossiemia intestinale.

Nel 1917 a causa di un’emorragia, fu operato urgentemente con successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente pochi mesi di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora completamente nel suo lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un ideale nella vita siano migliori di qualunque cura, tanto che non ne fece alcuna.

04.03.0001.P-13-11-08_FioriBach-1-4Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull’individuo, semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a lavorare ai suoi interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini omeopatici) che tutt’oggi sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò che ad ogni gruppo dei nosodi, si poteva ricollegare un tipo di personalità, iniziò così a prescriverli in base a questa sua osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo. Ma anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più naturali, pensò che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi (ottenuti, invece, da batteri intestinali).

Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un metodo per la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles. Girò moltissimo nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.

E come un vecchio erborista sentì, provando e riprovando, che alcune piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d’animo umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante velenose e di quelle coltivate.

Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o l’immersione nell’acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12 fiori, che costituirono i primi 12 “guaritori”, così come furono chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.

Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi pazienti e sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.

Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre a chiunque di imparare il suo metodo (anche a non medici), tanto che per questo fu accusato molte volte dalla classe medica. Per tutta risposta Bach scrisse che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e al termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall’Ordine dei Medici e di voler essere considerato solo un erborista.

Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando conclusa la sua missione su questa terra.

dott.ssa Elisa Moro

 

STAR BENE PATTINANDO…….

imagesE’ una delle attività preferite dai bambini; credo non esista una sola persona al mondo che non abbia mai messo ai piedi un paio di pattini….sarà la sensazione di poter andare più veloci, come se ai piedi ci fosse un piccolo motore che ti consente di correre ma senza fare troppa fatica….chi lo sa…sta di fatto che suscitano da sempre un grande interesse tra grandi e piccini.

Forse non tutti sanno che con i pattini a rotelle ai piedi si può anche fare sport vero:  la maggior parte delle persone collega la parola “pattini” al ghiaccio o alle evoluzioni coreografiche dell’artistico ma in pochi, purtroppo, sanno che si può fare dello sport sano, ecologico e, soprattutto, divertente anche con le rotelle ai piedi……….

Sono nell’ambiente del pattinaggio corsa da circa 8 anni, da quando i miei 2 figli mi hanno chiesto di iscriverli a un corso dove avrebbero potuto imparare a migliorare la pattinata, visto che utilizzavano già i rollerblade da autodidatti…….e da lì è iniziata la nostra avventura……..ho scoperto un mondo che non credevo esistesse, fatto di tanta gente che pratica questo sport con una passione a volte oserei dire….commovente, considerando che si tratta di uno sport “povero”, dove vincere una gara significa portare a casa magari un salame, o una maglietta….per i più piccoli qualche caramella….dove se hai la capacità e la bravura da meritarti una convocazione in Nazionale e vinci magari anche un titolo italiano o addirittura europeo o mondiale, porti a casa non una medaglia d’oro o di qualche altro metallo pregiato, ma un semplice fac simile…..questo per dire che dietro alle quinte di questo mondo non ci sono interessi economici tali da invogliare le persone a praticare ma solo passione, pura e semplice passione.

I miei figli, col tempo, hanno iniziato l’attività agonistica, volendo si comincia a gareggiare dagli 8 anni in su e mentre uno, crescendo, ha poi dirottato la sua attenzione verso altri sport, l’altra continua tuttora con la stessa voglia di giocare e di divertirsi dei primi giorni.

Credo sia uno sport molto educativo e utile nell’età evolutiva, per diversi motivi:

  • I bambini imparano a giocare in gruppo e a rispettarsi l’un l’altro, perché devono imparare anche a stare attenti a non ostacolare i compagni, va da sé che, soprattutto quando sono molto piccoli, le cadute e relative sbucciature sono all’ordine del giorno……..ma si rialzano subito con facilità e una rinnovata grinta, soprattutto perché stando in gruppo non vogliono sfigurare di fronte agli altri….e nel mentre imparano a non piangersi addosso……
  • Col tempo, quando cominciano a fare agonismo, vengono inseriti all’interno della squadra, che è composta da atleti di tutte le età, dai bambini di 8 anni fino ad arrivare ad atleti che di anni ne hanno magari 25 o più e che fanno i salti mortali per riuscire a ritagliarsi il tempo per partecipare alle sedute di allenamento……si allenano tutti insieme, maschi e femmine, ovviamente con modalità e carichi diversi…..ma lo stare tutti insieme è di fondamentale importanza per i piccoli e non solo per loro….imparano dai più grandi che a loro volta si comportano da vere “chiocce”, dando loro l’esempio e insegnando loro con pazienza tutti i “segreti” per diventare campioni….i bambini vivono tutto questo come uno stimolo per fare sempre meglio….è bello vedere che nello stesso gruppo si allenano il bambino appena inserito nel gruppo agonistico e il giovane che magari è appena tornato vincitore da un campionato europeo o mondiale….si crea davvero una bella amalgama…..
  • Il fatto che si allenino insieme maschi e femmine è molto importante. In quasi tutti gli sport esistono le squadre maschili e femminili, qui no, sono tutti insieme e crescendo si formano poi dei bei gruppi di amici, soprattutto tra  ragazzi vicini di età, che si frequentano poi regolarmente anche fuori dall’ambito sportivo; forse questa è una delle ragioni per cui non mollano questo sport, perché gli da modo di stare anche in compagnia di persone dell’altro sesso e da una certa età in poi questo è fondamentale……
  • Alle gare possono partecipare tutti gli atleti, dal campione super medagliato al ragazzino che non ha tutto questo gran talento… ma non importa……le gare sono quasi tutte individuali e quindi ognuno di essi ha modo di misurarsi soprattutto con se stesso per vedere se di volta in volta ha migliorato la propria prestazione o meno e anche se non si vince una medaglia va bene lo stesso…..quel che conta è dare il proprio contributo alla squadra che, grazie all’apporto di tutti i suoi atleti, magari riesce anche a vincere qualche bel trofeo…..e ci si sente utili…..

Paola Cerutto

 

Per info

ASD PATTINATORI SAN MAURO

www.pattinatorisanmauro.it

pattinatori.sanmauro@libero.it