Troppo spesso abbiamo la convinzione di conoscerci, di conoscere il potenziale della nostra mente e le capacità della nostra memoria. Chissà invece se ci sono potenzialità non ancora esplorate che, adeguatamente sollecitate, potrebbero ampliarsi, rafforzarsi e quindi stupirci al punto da far nascere in noi il grande desiderio di “scoprirci” ogni giorno sempre di più?
Questo è quello che Zweig sapientemente illustra in quella che è considerata una delle sue novelle più toccanti.
Due giocatori di scacchi: il campione del mondo ed un emerito sconosciuto. Come mai quest’ultimo è così abile, geniale, ma restio a confrontarsi di fronte ad una scacchiera?
“Fra i due si instaurò di colpo un rapporto diverso; una pericolosa tensione, un odio appassionato. Ormai non erano più due persone che volevano mettere alla prova la loro perizia nel gioco, erano due nemici che avevano giurato di distruggersi a vicenda.”
Dott. Maria Cristina Raga