In un impercettibile istante un evento fortuito può far cambiare per sempre rotta ai progetti, alle aspettative, ai sogni, alle speranze che ogni giorno ci accompagnano. Qualcuno che prima ci era quasi sconosciuto può diventare il fulcro della nostra esistenza e qualcuno con il quale ci vedevamo invecchiare può sparire nel nulla.
Per quanto possano sembrare lontane la devastazione fisica, psichica ed emotiva che una guerra mondiale ha prodotto su intere generazioni di uomini e donne, in realtà noi stiamo vivendo un periodo storico caratterizzato da eventi altrettanto devastanti e disgreganti l’individuo, la famiglia ed il contesto sociale.
Il “diverso” da tutto ciò che fa parte del nostro quotidiano siano persone, eventi politici, stragi religiose fa risvegliare sentimenti di paura ed atteggiamenti di diffidenza, sospetto e distacco nell’essere umano.
Con grande abilità descrittiva P. Lamaitre ci racconta la storia di “amicizia inaspettata” tra Albert ed Edouard in un dopo-prima guerra mondiale dove i famosi “eventi inaspettati” di disperazione, tristezza, avidità, genio hanno unito e separato i destini di persone profondamente diverse tra loro.
Rileggendo questo libro e riflettendo sugli interrogativi che le persone quotidianamente mi pongono mi sono chiesta: ma quanto ci rendiamo veramente conto della nostra incapacità di adattamento e della discrepanza tra le nostre convinzioni e le azioni che compiamo per realizzarle?
Saremmo capaci di diventare un Albert….?
M.Cristina Raga